Cosa fa
“I bambini non sono mai stati molto bravi ad ascoltare i più grandi, ma non hanno mai mancato di imitarli.”
James Baldwin
Il D.S. prima e dopo la legge n.107/2015.
Il Dirigente ha la rappresentanza legale dell’Istituto, dell’unitarietà dell’Istituzione ed è il responsabile della gestione.
Funzioni, compiti e competenze dei D.D.S.S., nella scuola dell’Autonomia sino all’approvazione della legge n.107/2015, sono stati definiti e regolati dalla legge n.59/97 (Autonomia scolastica), dal D.L.vo n.59/98 (Qualifica dirigenziale), dal DPR n.275/99 (Autonomia delle istituzioni scolastiche) e dal D.L.vo n.165/01 (Ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche).
Tali norme, in sintesi, prevedono che il D.S.
- rappresenti legalmente l’istituzione che dirige;
- gestisca unitariamente la scuola;
- gestisca le risorse finanziarie, umane e strumentali;
- diriga e coordini le risorse umane;
- organizzi le attività scolastiche in base a criteri di efficacia ed efficienza;
- assicuri la qualità della formazione, la collaborazione (culturale, professionale, sociale ed economica del territorio interagendo con gli Enti locali), la libertà di scelta educativa delle famiglie e il diritto di apprendimento.
Compiti specifici derivanti dalla gestione della Scuola sono:
- la presidenza del Collegio dei Docenti, dei Consigli di Classe, del Comitato di Valutazione, della Giunta esecutiva e del Consiglio di Istituto;
- l’esecuzione delle delibere di questi collegi;
- il mantenimento dei rapporti con l’autorità scolastica centrale e periferica;
- la formazione delle classi, il ruolo docenti, il calendario delle lezioni (insieme al Collegio dei Docenti).
Le competenze e i compiti sopra descritti sono stati potenziati dalla Legge n.107/2015 che, come si legge al Comma 1, dà piena attuazione all’Autonomia delle Istituzioni scolastiche.
Le competenze e i compiti del D.S., descritte sinteticamente nel comma 78 della suddetta legge, proseguono in coerenza con le norme sopra citate:
“il dirigente scolastico, nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, fermi restando i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio, garantisce un’efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche e materiali, nonché gli elementi comuni del sistema scolastico pubblico, assicurandone il buon andamento. A tale scopo, svolge compiti di direzione, gestione, organizzazione e coordinamento ed è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio secondo quanto previsto dall’articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, nonché della valorizzazione delle risorse umane.”
Le novità più rilevanti sono introdotte dai commi 4, 79, 80 e 127.
- Comma 4: prevede che il Dirigente definisca gli indirizzi, per le attività della scuola e delle scelte di gestione e amministrazione, da seguire nell’elaborazione del PTOF.
- Commi 79 e 80: prevedono che dall’anno scolastico 2016/17, siano i Dirigenti a coprire i posti dell’organico dell’autonomia, prioritariamente posti comuni e di sostegno, proponendo incarichi triennali (la c.d. “chiamata diretta”) ai docenti di ruolo assegnati all’ambito territoriale di riferimento. La proposta di incarico ai docenti viene formulata in coerenza con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa e sulla base del Curriculum, delle esperienze e delle competenze professionali e anche di un colloquio.
- Comma 127: attribuisce al dirigente scolastico il compito di valorizzare il merito dei docenti di ruolo tramite l’assegnazione di una somma di denaro, retribuita dall’apposito fondo previsto dal comma 126. I criteri per individuare gli insegnanti più meritevoli vengono stabiliti dal Comitato di valutazione (comma 129).
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